Forse ci vorrebbe il Dr.Frankenstein oggi, che urli “Si può fare!” e ci riporti indietro Gene Wilder, eccentrico talento della commedia scomparso a 83 anni. Tutti conoscono la battuta – da recitare con gli occhi allucinati, e ben scandita – ma pochi sanno che l’aveva scritta lui, insieme a tutta la sceneggiatura di Frankestein Junior, che gli valse addirittura una nomination all’Oscar come miglior sceneggiatura non originale. Perché Gene Wilder fu attore, ma anche sceneggiatore, scrittore e regista: alcune delle scene più iconiche di Frankstein Junior furono ideate da lui, frutto del sodalizio con Mel Brooks, regista e grande amico di Wilder. Anzi, di Jerome Silberman: Gene Wilder infatti era il suo nome d’arte, un duplice omaggio alla madre (Jeanne) e allo sceneggiatore Thornton Wilder.
Ma facciamo un passo indietro: nel 1963 il giovane Gene, squattrinato maestro di scherma che recitava nei teatri di periferia, viene scritturato per l’allestimento di Madre Coraggio e i suoi figli insieme ad Anne Bancroft, che all’epoca era fidanzata con Mel Brooks: l’incontro fra i due segnò la svolta per le carriere di entrambi. Nel ‘68 girano insieme Per favore non toccate le vecchiette e nel ‘71 Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato, ruolo con cui entra nell’immaginario collettivo come il sarcastico e antipatico mago del cioccolato (per intenderci: quello delle meme su Facebook). E pensare che il film, quando uscì, fu un flop totale al botteghino!
Nel ‘74 ci riprovano con ben due film: Mezzogiorno e mezzo di fuoco e il leggendario Frankestein Junior (a proposito, si dice Frankestiin) scritto e diretto a quattro mani da Wilder e Brooks. Preso dall’entusiasmo per la riuscita di Frankestein Junior Wilder passa dall’altro lato della macchina da presa: nel 1975 scrive e gira Il Fratello più furbo di Sherlock Holmes (Mycroft, sei tu?) a cui ne seguiranno molti altri, inclusa La signora in Rosso dell’84.
Nonostante alcuni flop al botteghino e le stroncature della critica, la comicità elegante e stralunata di Gene Wilder è entrata nella leggenda, tanto che Woody Allen lo ha voluto in uno dei suoi film più ironici (Tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sul sesso) dove gli affida il ruolo di un altro dottore pazzo, innamorato di una pecora.
Potrebbe esser peggio, avrebbe detto Igor.